Interviste

HoneyMonkey: il progetto di crowdfunding per un luppoleto italiano dedicato agli homebrewers

In questo momento di particolare fermento per il settore della birra artigianale si inizia a parlare finalmente di luppolo italiano, o quantomeno dei primi tentativi di coltivazione in Italia.

In tale ambito si inserisce il progetto di Nicola Viceconte, Francesco De Salvo e Antonio Ciani che, attraverso l’iniziativa di crowdfunding lanciata su Kickstarter.com, tentano un progetto molto ambizioso. HoneyMonkey vuole, infatti, dare un’ulteriore spinta a questo processo, cercando di valorizzare la presenza di luppolo selvatico in un territorio situato nel Parco Nazionale del Pollino. L’intenzione, in particolare,  è quella di metter su un luppoleto al fine di valutare la risposta qualitativa delle varietà di luppolo più comuni e per cercare di addomesticare quello selvatico già presente in zona.”

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Nicola ci spiega come è nata l’idea: “Ci troviamo nel Parco Nazionale del Pollino, tra l’altro diventato di recente Patrimonio dell’Unesco, una terra che da sempre produce cereali, e altri prodotti agroalimentari, di qualità. Un giorno abbiamo scoperto che quel luppolo che, almeno per ora, siamo costretti ad importare dall’estero, cresce selvatico e rigoglioso lungo i nostri corsi d’acqua. Il nostro sogno è quello di poter finalmente usare un luppolo lucano e brigante, ma prima di tutto un luppolo italiano”.

Ma le idee del gruppo di aspiranti imprenditori sono molto chiare: “Vogliamo costituire un luppoleto che diventi punto di riferimento per tutti quegli homebrewers che intendano andare nella nostra stessa direzione. Non vogliamo lanciarci in qualcosa di più grande di noi senza cognizione di causa. Ci avvarremo dell’aiuto di altri produttori di luppolo, con i quali è nato innanzitutto un rapporto di amicizia, e del supporto di esperti e centri di ricerca. Vogliamo fare tutto per bene senza azzardi e ponderando ogni scelta. Immaginiamo di raccogliere già fra due anni i primi fiori, e dal terzo di avere la possibilità di usare luppolo fresco. Sogniamo di sfruttare l’aria calda e pulita della nostra terra per essiccare in maniera quanto più naturale possibile i nostri fiori”.

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Così Nicola e i suoi compagni di avventura hanno deciso di avviare una raccolta fondi mediante il web: “Con il vostro aiuto vogliamo investire nella realizzazione di un luppoleto. In particolare abbiamo intenzione di: affittare un terreno, comprare i rizomi di luppolo cercando di coprire la maggior parte delle varietà esistenti, realizzare delle strutture adeguate per permettere alle piante di crescere e tutta la strumentazione tecnica necessaria per la raccolta e la corretta conservazione dei fiori, affrontando i costi legati alla manodopera necessaria”.

Per visualizzare il progetto, scoprirne i dettagli e le ricompense relative alle partecipazioni, visitate la pagina dedicata su  www.kickstarter.com

 

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