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Tôno: il principale centro di produzione giapponese di luppolo

Yokohama, Sapporo e altre metropoli sono forse le principali zone di produzione della birra giapponese, ma pochi posti incarnano la cultura giapponese della birra meglio di Iwate, prima prefettura produttrice di luppolo. In questa zona infatti si coltiva la metà del luppolo dell’intero Paese, e la città di Tôno sorge proprio al centro.
Il pittoresco distretto agricolo di Tôno si trova in una conca circondata da montagne che sembrano parte di un quadro. Si dice che una volta tutta la regione fosse un lago (la sillaba “Tô” di “Tôno” in ainu significa appunto “lago”) e che sia poi diventata una zona pregiata per l’allevamento di cavalli, l’agricoltura e la caccia.
Per secoli e secoli la conca di Tôno è stata completamente isolata dal resto della prefettura e fino alla fine degli anni ‘80 viaggiare in questa città significava immergersi ancora nella tradizionale campagna giapponese, dai mulini ad acqua alle vecchie passerelle in legno e muschio sui dolci ruscelli.

 

Ancora oggi un viaggio sulla ferrovia di Kamaishi in direzione Tôno rende l’idea dell’isolamento in cui una volta si trovava la regione. Il treno a binario unico si fa strada attraverso strette vallate ed imponenti e spettacolari montagne, che aprendosi rivelano piccoli villaggi e risaie aggrappate ai monti. Ai lati della ferrovia si intrecciano foreste di cedri e castagni, i cui rami sembrano pendere sui binari e sfiorano delicatamente i due vagoni del trenino.
A lungo le fortune economiche della prefettura di Iwate sono state legate alla coltivazione del luppolo. Tôhoku, la regione del nord-est dell’isola di Honshû, è infatti il posto ideale per coltivarlo. Bisogna da subito sottolineare che la grande escursione termica tra notte e giorno è perfetta per la crescita della pianta, oltre al fatto che il tasso di umidità e il rischio di tifoni sono piuttosto bassi per tutta la durata dell’anno. Con queste caratteristiche ottimali non c’è da stupirsi che i grandi gruppi giapponesi della birra si siano da tempo interessati alla zona. I produttori di Tôno ad esempio, hanno sviluppato una partnership con Kirin beer, società di Yokohama che si impegna a comprare tutto il raccolto di luppolo. Questo comprende varianti indigene come l’Ibuki, luppolo dalle note aromatiche di limone e pompelmo, e il Murakami Seven, una varietà all’aroma di uva che prende il nome da Murakami Asahi, esperto giapponese che ha selezionato e sviluppato la variante di luppolo.

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Yokohama, Sapporo e altre metropoli sono forse le principali zone di produzione della birra giapponese, ma pochi posti incarnano la cultura giapponese della birra meglio di Iwate, prima prefettura produttrice di luppolo. In questa zona infatti si coltiva la metà del luppolo dell’intero Paese, e la città di Tôno sorge proprio al centro.
Il pittoresco distretto agricolo di Tôno si trova in una conca circondata da montagne che sembrano parte di un quadro. Si dice che una volta tutta la regione fosse un lago (la sillaba “Tô” di “Tôno” in ainu significa appunto “lago”) e che sia poi diventata una zona pregiata per l’allevamento di cavalli, l’agricoltura e la caccia.
Per secoli e secoli la conca di Tôno è stata completamente isolata dal resto della prefettura e fino alla fine degli anni ‘80 viaggiare in questa città significava immergersi ancora nella tradizionale campagna giapponese, dai mulini ad acqua alle vecchie passerelle in legno e muschio sui dolci ruscelli.

 

Ancora oggi un viaggio sulla ferrovia di Kamaishi in direzione Tôno rende l’idea dell’isolamento in cui una volta si trovava la regione. Il treno a binario unico si fa strada attraverso strette vallate ed imponenti e spettacolari montagne, che aprendosi rivelano piccoli villaggi e risaie aggrappate ai monti. Ai lati della ferrovia si intrecciano foreste di cedri e castagni, i cui rami sembrano pendere sui binari e sfiorano delicatamente i due vagoni del trenino.
A lungo le fortune economiche della prefettura di Iwate sono state legate alla coltivazione del luppolo. Tôhoku, la regione del nord-est dell’isola di Honshû, è infatti il posto ideale per coltivarlo. Bisogna da subito sottolineare che la grande escursione termica tra notte e giorno è perfetta per la crescita della pianta, oltre al fatto che il tasso di umidità e il rischio di tifoni sono piuttosto bassi per tutta la durata dell’anno. Con queste caratteristiche ottimali non c’è da stupirsi che i grandi gruppi giapponesi della birra si siano da tempo interessati alla zona. I produttori di Tôno ad esempio, hanno sviluppato una partnership con Kirin beer, società di Yokohama che si impegna a comprare tutto il raccolto di luppolo. Questo comprende varianti indigene come l’Ibuki, luppolo dalle note aromatiche di limone e pompelmo, e il Murakami Seven, una varietà all’aroma di uva che prende il nome da Murakami Asahi, esperto giapponese che ha selezionato e sviluppato la variante di luppolo.

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