Dal luppolo estratti utili nella difesa delle api
I composti naturali che si estraggono dai fiori femminili della pianta del luppolo afferiscono a varie tipologie, sia in funzione della natura chimica che della modalità di estrazione, ed alcuni di questi sono stati sperimentate in apicoltura: beta acidi, alfa acidi o i derivati come ad esempio i sali di potassio dei beta acidi.
Esiste tanto interesse nei confronti di questi nuovi prodotti di origine naturale grazie a varie ragioni: innanzitutto perché i derivati naturali delle piante sono più facili da degradare e per questo mostrano minori effetti negativi sugli animali, sull’uomo e sull’ambiente rispetto ai derivati sintetici, inoltre possono essere utilizzati in apicoltura biologica e quindi possono portare un beneficio sul prezzo del prodotto finito.
Sono in genere efficaci già a piccole dosi e sono più selettivi, con tossicità ridotta nei confronti di altri organismi non destinati ad essere colpiti. A prescindere dalla loro efficacia, vanno a collocarsi all’interno di quella famosa lotta integrata che, oltre ad una maggiore efficacia complessiva nell’arco della stagione, ha il grosso vantaggio di evitare un abuso di determinati farmaci e quindi lo sviluppo di farmaco resistenza nei confronti di questi ultimi.
Bisogna considerare anche gli effetti dannosi di queste sostanze anche per le api: con concertazioni di soluzione pari al 9% di sali dei beta acidi, il 100% delle api muore nell’arco delle 21 ore. Con concertazioni di soluzione pari all’1%, meno del 5% delle api muore nell’arco delle 21 ore; con concertazioni di soluzione pari allo 0,5%, nessuna ape muore nell’arco di 21 ore. Negli studi non sono stati registrati casi significativi di mortalità della regina. Inoltre, gli stessi cartoncini sono stati somministrati a pacchi d’ape con un’efficacia del trattamento pari al 90%. Ciò dimostra che i risultati migliori si ottengono quando vi è un blocco di covata.
Il farmaco HopGuard II®, prodotto dalla Tech Hop, risulta autorizzato dall’EPA (United States Environmental Protection Agency) negli Stati Uniti. Nel nuovo prodotto i beta acidi (un derivato a base di potassio) sono cosparsi su delle strisce di plastica che vanno inserite all’interno dell’alveare come le classiche strisce di altri noti farmaci. Secondo le indicazioni della casa produttrice, vanno inserite 2 strisce su una famiglia composta da 10 favi e tali strisce vanno sostituite dopo 14 giorni. A confermare i dati di efficacia di HopGuard II® , i quali aprono la strada ad un’autorizzazione del farmaco anche in Europa, un team di ricercatori tedeschi che sostanzialmente conferma i primi dati di efficacia del 2012. Il prodotto, proposto principalmente come trattamento autunno-invernale, non influisce significativamente sulla popolazione delle api adulte e non compromette la sopravvivenza invernale delle famiglie.
I principi attivi naturali estratti dal luppolo sembrano promettere ottime prospettive di efficacia. Restano da valutare le migliori soluzioni di somministrazione. Forse si deve ancora trovare il giusto supporto per rendere il rilascio del principio attivo più duraturo nel tempo. Il prodotto si profila come un’ottima alternativa sia per l’apicoltura biologica sia per i metodi di conduzione tradizionali che sempre più lamentano una diminuzione di efficacia dei prodotti attualmente in uso.
Insomma stupisce ancora una volta il luppolo, amico dei birrai, ma anche delle api!
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