Un luppoleto per fare birra gestito dai detenuti alessandrini grazie a Idee in Fuga
Si chiama HOPe ed è la fusione tra speranza e luppolo. Un termine non scelto per caso dato che il progetto, nato dall’unione tra Associazione Ises, Idee in Fuga e Carcere di Alessandria, mira a creare un luppoleto su una superficie già individuata all’interno della struttura carceraria.
La coltivazione del luppolo è un progetto sperimentale che potrebbe ingrandirsi e svilupparsi utilizzando l’ampia fascia di terreno ancora a disposizione. Si tratta di una novità per Alessandria che non ha mai approcciato un progetto del genere ma soprattutto permetterebbe alla Cooperativa Sociale Idee in Fuga di potersi approvvigionare dei luppoli necessari a produrre le birre poi vendute in Bottega o sul proprio sito. Una volta portato a regime il luppoleto, il luppolo sarà acquistabile anche da altri birrifici. Ci vorranno però tre anni prima che le piante vadano a regime.
L’importanza di questo progetto, prima che economico è soprattutto sociale. Il progetto partirà sotto la supervisione di un esperto di luppoleti e con un percorso formativo con cui inserire due detenuti. Questo corso di formazione permetteranno di far conoscere le caratteristiche della pianta, come si gestisce un luppoleto, come si raccoglie e lavora il luppolo. Il primo step del progetto sarà quello della preparazione del suolo (circa 150 mq) che ospiteranno il luppoleto e la piantumazione delle prime 50 piante e filari. Sarà necessario anche un impianto di irrigazione a goccia e spruzzatori fissati alla cima dei pali per dare da bere alle piante. Per realizzare il luppoleto servono però 10 mila euro e per questo è stata lanciata una raccolta fondi che sinora ha raccolto poco meno di duemila euro.
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